Scusa Amore, 1° Cap. della Saga "Harry e Ange = True Love"

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Jane Watson
view post Posted on 6/7/2007, 12:46




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1° Capitolo della Saga "Harry e Ange= True Love"




"SCUSA AMORE"



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"La Seconda Guerra era iniziata, ma questa volta non era solo, tutti avrebbero combattuto, ma proprio questo lo spaventava di più: in quel tutti, c’era anche LEI"

Harry era disteso sul suo letto a baldacchino, nel dormitorio di Grifondoro, accanto a lui poteva udire il russare strascicato di Ron, il suo migliore amico, patetico. Era appena l’alba e come al solito Harry si era svegliato prestissimo e non riusciva ad addormentarsi, non riusciva a non pensare a lei, ora che sapeva, sapeva ogni cosa. “Devo parlarti” gli aveva detto, ma non avrebbe mai pensato che la verità potesse essere così truce e devastante. Si alzò di scatto, si vestì e uscì di corsa dal dormitorio,nascosto dal suo fedele mantello dell’invisibilità. Scese le scale a chiocciola e arrivò nella sala comune. C’era anche lei, seduta sulla poltrona rossa, di fronte al fuoco. Accarezzava LadyLou, il suo piccolo micino bianco. Fissava il camino vuoto, dove fino a poche ore prima si manifestava un fuoco ardente come il loro amore, ed ora si era spento, la pietra era fredda, gelida.
“Sapevo di trovarti qui” esclamò Harry prima di rendersi conto di aver parlato
“Si, beh…sono sempre qui…non riescono mai a dormire quando c’è qualcosa che non va..” disse con voce spezzata
“Ange io…non ce la faccio più...io ti amo e non mi importa nulla di ciò che mi hai detto, non mi importa se sei un pericolo per me…mi importa solo di quello che TU sei!!” disse Harry tutto di un fiato.
“Io..io sono un mostro…”
“No tu sei la mia salvezza”
La ragazza si voltò, i lunghi capelli biondi raccolti sempre in una coda alta, le ricadevano ora sulle spalle. Gli occhi, di un azzurro intenso, bagnati dalle lacrime che le scendevano prepotentemente sulle guance, lo fissavano. “Io, Harry, io e te…non potremmo mai…”
“Perché…perché no??”
“PERCHE’ IO SONO LA FIGLIA DI VOLDEMORT!!E TU LO SAI CHE QUESTO ANNO SONO VENUTA AD HOGWARS SOLO PER CERCARE DI CONDURTI DA LUI!!!IO SONO UN MOSTRO!!” sbottò la ragazza
“Si…me lo hai già detto questo!”replico amaramente Harry “Ma tu lo hai fatto solo perché…”
“PERCHE’ TIENE IN OSTAGGIO MIA MADRE…SI… MA NON E’ UN BUON MOTIVO!!!”
“Invece, si…si che lo è…ma poi mi hai conosciuto e hai subito capito che persona meravigliosa sono” disse Harry con un sorriso “Dai…ce la faremo, insieme, spiegheremo al tuo babbo con chi ha a che fare..”
“No, Harry questa è una cosa che devo fare da sola, ora o mai più!”
“Che cosa vuoi dire??”
“Voglio dire che io…io lo affronterò se necessario…No Harry NO!!Questa è una faccenda fra me e lui!!Tu per una volta non c’entri un emerito cavolo!!” si affrettò a dire, quando Harry aprì la bocca per replicare.
“Tutto quello che riguarda te, riguarda anche me!Tienilo bene a mente, Ange!!”Harry gli si avvicinò alla ragazza. Anche Ange gli si fece più vicina, sempre più vicina, poteva ammirare lo splendore degli occhi verdi smeraldo di Harry…
“Ti amo”le sussurrò, la ragazza lo baciò sulla fronte e gli disse “Ciao Harry..Ciao Harry Harry Potterpottèr!!”e salì le scale, diretta al dormitorio delle ragazze.
Harry la osservava salire, sulle labbra un sorriso, mentre ricordava il loro primo incontro…
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“Ehi Harry, è lei...è lei la nuova arrivata, guarda è laggiù infondo, dietro al banco di Calì!” esclamò Ron.
Harry si voltò, la ragazza agitò la mano in segno di saluto e lui le rispose, come fosse in stato di trance con un cenno del viso, ma immediatamente qualcuno lo scrollò…si voltò…era Hermione.
“Cosa c’è??”
“Harry scusa se interrompo il tuo momento di… beh insomma hai capito, ma qui stiamo cercando di studiare, ti ricordo che i MAGO ci sono quest’anno!!Harry? Harry ??Mi stai ascoltando??O al diavolo!”
E si ri-immerse nella lettura del librone appoggiato sul tavolo, Ron seguì i suoi movimenti con lo sgurado…”Oh, Hermione si che era carina…oh si le piaceva un sacco, se solo a volte fosse meno…meno paranoica!”pensò Ron.
“Ron perché mi stai guardando con quella faccia?” Ron si riscosse e si accorse solo dopo qualche secondo di avere il viso vicinissimo a quello di Hermione e la fissava come se stesse sognando ad occhi aperti e infatti…
“Ron svegliati!!Dobbiamo studiare, studiare, studiare!!”Emise un grido acuto e cominciò a leggere i suoi appunti..
“Ma siamo ancora all’inizio dell’anno…Uff…chi le capisce le donne è bravo!”e si stiracchiò, per poi aprire il libro sul capitolo 7, “Quello che” ricordò a se stesso“AVREBBE dovuto studiare, condizionale e non AVEVA studiato”…per Ron anche la grammatica era un opinione.
Il professore entrò…


A fine lezione, mentre tutti si riversavano con foga lungo la scalinata per andare a pranzo, Harry urtò per sbaglio una ragazza, mentre la aiutava a raccogliere i libri che le erano caduti, alzò lo sguardo su di lei e si accorse che era proprio la nuova arrivata, quella fanciulla dai capelli biondo chiaro che lo aveva salutato in Classe…
“Oh, grazie mille…ehm.. come ti chiami?” gli disse
“Oh, io..io…me…Harry, Harry Harry Potterpottèr!” disse con foga
“Uaoh…bel nome!Senz’altro particolare.Forse volevi dire Harry Potter?”
“Esattamente, si..”rispose Harry a mo di scusa
“Oh, piacerissimo, io sono Ange…Ange Greiswald, piacere!Sono anch’io a Grifondoro…”
“Fooorte..”disse Harry, senza sapere cosa dire, era proprio un imbranato…
“Si, beh...non mi sembra di aver mai sentito il tuo nome…ma sei di qui??”
Harry sgranò gli occhi, per la prima volta in vita sua si sentiva un ragazzo normale, ma ben presto tutte le sue convinzioni crollarono in un momento, infatti..
“Sto scherzando ovviamente!!Sei il bambino-che-è-sopravvisuto o era il bambino-che-è-spaurito?Non so… comunque sappiamo tutti chi sei: colui che ha sconfitto Voldemort ecc..ecc..…” disse ridendo “Almeno fino a qualche anno fa..”aggiunse poi con un filo di amarezza
“Già” rispose Harry
“Si beh ora devo andare, ciao Harry Harry Potterpottèr!Ci si vede!” e se ne andò, dando le spalle ad un Harry imbarazzato e rosso in faccia.
“Quella li..”disse con un filo di voce “E’ UN MITO!!!” aggiunse quasi urlando.
Dopodichè si affrettò a raggiungere Ron e Hermione che,dai piedi delle scale, lo fissavano raggianti.
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Già… era proprio un mito…un mito che nascondeva però tanti segreti. Non avrebbe mai immaginato che l’unica ragazza che avesse mai veramente amato fosse la figlia di Voldemort. In effetti il fatto che lei e lui fossero i soli a pronunciare senza timore il suo nome era molto strano, ma Harry non aveva mai veramente pensato a quel fatto insolito, avrebbe dovuto, certo, ma come poteva pensare quando un angelo come Ange gli si presentava davanti??
Harry si accoccolò sulla poltrona e LadyLou gli si acciambellò sopra, facendo le fusa…eh già!Quella gattina era proprio come la sua padrona…bellissima e tanto dolce, pensò Harry.
Prestò fu giorno, Harry si svegliò di soprassalto quando Neville lo scrollò per avvisarlo che in breve sarebbero iniziate le lezioni. Ron lo raggiunse subito dopo e insieme si avviarono verso l’aula di incantesimi.
Il professor Vitious fu particolarmente noioso quel giorno o forse Harry non trovava interessante niente che non riguardasse la sua Ange, gli esami erano alle porte, lo sapeva bene, ma non gli importava, quello che lo interessava ora era sapere dove LEI fosse finita…girò più volte lo sguardo intorno a lui, il suo banco era vuoto…nessuno la aveva vista a colazione quella mattina e questo non presagiva nulla di buono.


Quella sera Harry non riusciva a prendere sonno…ogni volta che era sul punto di addormentarsi nella mente si figurava il volto di Ange, in lacrime, quando gli aveva confessato, la sera prima, che avrebbe risolto tutto lei con Voldemort…cosa aveva in mente???
Si alzò, guardò l’orologio a pendolo che si stagliava alto accanto al camino del dormitorio, l’1 e un quarto…era tardi, molto tardi. Spostò lo sguardo sulla finestra e osservò la luna piena che illuminava con il suo bagliore le fronde degli alberi della Foresta Proibita.
Improvvisamente gli venne un gran sonno, si stese sul letto e finalmente si addormentò, ma non fu un sonno tranquillo e beato quello in cui Harry era sprofondato…

“Dove sei??Piccola dolce Ange…dove ti sei nascosta?Affronta il tuo nemico faccia a faccia…FORZA!!!” tuonò Voldemort, il volto contratto da un’espressione di profondo disprezzo.
“Non mi sto nascondendo…schifoso essere senza cuore!”rispose Ange. La ragazza sbucò improvvisamente fuori da una stanza e gridò “Bombastet!”, un fiotto di luce blu si sprigionò dalla sua bacchetta e cozzò dritto contro Voldemort che cade a terra ansante. Lei era più forte di lui!
“Non ti permetto di comportarti così ragazzina!” disse Voldemort con voce sprezzante, poi aggiunse “Sono il tuo paparino dopo tutto…”
“Ah, questa è buona” rispose Ange in tono di sfida “Non vedo nessun uomo qua dentro, non vorrai riferirti a te!!”
“Crucio!”gridò Voldemort
“Protego!Ahahah per quanto ti possa sforzare non riuscirai mai a…Harry!!Harry no…smetti di fare questo sogno, svegliati…è un trappola Harry...No!
“Crucio!”
“NOOOOOO!!!AAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!!Bastaaaa!!Harry NO!” la ragazza si contorceva a terra dal dolore
“Muori!” gridò esultante Voldemort, in faccia un sorriso, per quanto la sua faccia deformata ne permettesse uno…

Harry si svegliò di soprassalto, ansimava e sudava freddo…in fondo c’era abituato, era quasi normale per lui, ma era come se fosse tutto diverso questa volta…riguardava LEI questa volta!!
Harry fece per alzarsi, ma poi gridò rivolto a se stesso”No!E’ una trappola…”, ma poi rifletté: e se ciò che aveva visto era vero?Se Ange stava davvero per morire?C’era un solo modo per scoprirlo...Harry si alzò e si vestì in fretta, cosa assai ardua visto che tremava violentemente e la cicatrice gli faceva un male atroce. Una volta pronto diede uno scossone a Ron per svegliarlo…aveva bisogno di lui ora!
Ronald si alzò e si infilò la vestaglia di mala voglia..”Harry ma ti pare questo il momento di..” non riuscì a finire la frase che Harry gettò sopra le sue spalle e quelle dell’amico il mantello dell’invisibilità. Harry avrebbe potuto raccontargli tutto, del fatto che Ange beh…si, era quello che era e dell’incubo che aveva fatto, ma non intendeva spaventarlo, tanto meno coinvolgerlo in quella terribile situazione…no non lo avrebbe permesso!Non questa volta!
“Forza seguimi...devi aiutarmi a entrare nel dormitorio delle ragazze..”
“Coosa?Harry ma sei impazzito??Capisco che Ange possa essere molto carina, ma da qui a entrare di nascosto nel suo dormitorio…”
“Scemo!!Devo solo controllare se è al sicuro, nel suo letto…ti prego..ti prego Ron!!” lo pregò Harry
“Eh va bene!Ma solo questa volta…”rispose Ron con un filo di ironia, divertito dalle suppliche di Harry. Se solo fosse stato al corrente della gravità della situazione, probabilmente avrebbe tenuto per se le risa, ma Ron era così…era Ron appunto!
“E sentiamo come pretendi di entrare?C’è un incantesimo che non permette a noi ragazzi di accedervi no?”
“Si…beh questo speravo che me lo avresti detto tu..” disse Harry in fretta
“Cosa?Ma sei fuori?Cosa ne so io…non mi posso mica trasfigurare in una raga…Harry perché mi guardi in quel modo??”
Harry lo fissava, improvvisamente il viso gli si illuminò “Ma certo!!Ron sei un genio!!Forza proviamo!”
“No no no no...io non intendo trasfigurarmi in un donna…ma siamo matti??” la voce di Ron era talmente acuta che era come se stesse urlando
“Shuuu!!Zitto o sveglierai qualcuno!”
“E chi vuoi che ci senta a quest’ora della notte…nessuno è tanto svalvolato come te da andare in giro…Harry che stai facendo??No, non mi puntare la bacchetta in quel modo, Harry no!Che fai..”
“In puella trasfiguraris !” urlò Harry, un botto echeggiò nella sala comune, una nuvola di fumo avvolgeva la figura di Ron. Harry agitò la mano per scacciare via la nebbia.
“Ron…Ron è tutto ok?Scusa, non volevo, ma…Ron!!Sei, sei..”
“Una femmina!!”concluse sconsolato l’amico
“E anche piuttosto bruttina!!”Harry girò intorno a Ron, il suo corpo, il suo viso erano così…bizzarri. Fino al collo somigliava pure, per quanto lontanamente, ad una ragazza, ma il suo viso era qualcosa di fantascientifico…la bocca era stretta e carnosa, gli occhi di un azzurro intenso erano gli stessi, ma quelle sopracciglia lunghe e irsute facevano quasi paura.
“Ahah divertente…spero che ora sarai contento, basta che dopo mi ritrasformi in me sennò saranno guai!!”
“Eddai che stai tanto bene Ron…o dovrei dire Ronnina?” aggiunse Harry ridendo a crepapelle
“Oh, divertente ora se ci vogliamo muovere…cosa devo fare?”
Harry si acquietò immediatamente, si ricordò di Ange, di Voldemort, della Maledizione Cruciatus…
“Presto muoviti!Devi semplicemente entrare e raggiungere la camera di Ange, è l’ultima porta a destra, subito dopo la camera di Hermione..
“E tu che ne sai??”
Harry arrossì violentemente… “Beh di giorno l’incantesimo non è mica attivo!” disse con un sorriso da guancia a guancia “Forza muoviti!Devi solo controllare se dorme e se è nel suo letto, solo questo!”
“Solo questo?Solo questo dice lui…aaahhh meglio che mi sto zitto!”, si rivolse poi ad Harry “Aspettami qui” e salì la lunga scala a chiocciola diretto al dormitorio femminile., dopo pochi attimi scomparve dietro alla porta di legno.
“Sbrigati Ron!” sussurrò Harry a se stesso, senza riuscire a scacciare via dalla mente l’immagine del volto di Ange, di solito così dolce e beato, contratto dal dolore. “Sbrigati!”.

Dopo quelle che ad Harry parvero ore, Ron sbucò fuori dalla porta del dormitorio e scese in tutta velocità la scala a chiocciola. L’incantesimo stava svanendo, il suo corpo era tornato normale, ma la sua faccia faceva quasi paura…
“Harry, Harry non ci crederai, ma Ange…Ange non è nel suo letto, non è in camera sua, non è ad Hogwarts!!Ho dovuto svegliare Hermione e mi ha detto che da ieri nessuno l’ha più vista!”
“Cosa?” disse Harry con un filo di voce.
“Ma...ma ho trovato questa sopra il suo comodino, dietro c’è scritto il tuo nome, credo l’abbia scritta per te. Ron gli allungò una busta da lettera giallastra, Harry la afferrò di scattò.
“Grazie Ron...ora puoi tornare a dormire…grazie mille!!”
“Cosa?No, io non ti lascio!” Ron lo fissava, ora il suo volto era tornato normale, gli occhi lucidi
esprimevano una grande preoccupazione.Si conoscevano da sempre, praticamente una vita e la loro amicizia era diventata molto profonda.
“Va tutto bene, non ti preoccupare… fra poco torno a dormire!Davvero Ron!” aggiunse in fretta di fronte allo sguardo rammaricato dell’amico.”Davvero!” Non era vero.Ma cosa avrebbe dovuto dirgli?
“Allora mi fido...guarda che ti aspetto!Si, ora vado, ma sta pur tranquillo che non mi addormento finché non torni a letto, capito?Ti tengo d’occhio!” disse Ron sorridendo
“Si d’accordo…Buona notte!”. Harry aspetto che Ron salisse le scale e fosse entrato nel dormitorio, dopodichè aprì con foga la busta, ansioso di avere notizie di Ange.
Harry lesse sottovoce:
Caro Harry Harry Potterpottèr,
Scusami, scusami tanto ma dovevo farlo!!Non cercarmi, non farlo Harry, non fidarti dei tuoi incubi-premonitori di cui mi hai tanto parlato...LUI se ne servirà, attraverso me cercherà di arrivare a te e sarà disposto a tutto pur di metterti mani addosso, questo ti chiedo!!Non farlo Harry, questo ti chiedo!!
Tua Ange

Harry lesse e rilesse più volte il messaggio lasciatogli da Ange, per cercare di capire anche solo
dove fosse, cosa volesse fare…ma niente, quella breve lettera non lasciava trasparire nulla…tipico di Ange, se solo voleva, poteva mostrarti tutto di lei, ogni suo piccolo segreto, ogni sua fragilità, ma se il suo intento non era quello, non avresti mai capito nulla di lei, pensò Harry con un sorriso. Sfiorò con la mano la superficie ruvida della carta acciaccata, alcuni punti segnavano laddove le lacrime della ragazza erano cadute, mentre stava scrivendo la sua misera lettera.
“Lacrime di amarezza”disse Harry sottovoce “Lacrime di chi è costretto ad inseguire il suo destino, senza desiderarlo, lacrime di chi ha la sorte di ogni uomo sulle spalle…le conosco bene io quel tipo di lacrime…”. Si alzò, infilò la carta nella tasca dei pantaloni e uscì dalla sala comune di Grifondoro, attraverso il buco del ritratto della Signora Grassa.
“Scusa amore, ma non posso accontentarti…ti vengo a salvare da quello che non è il tuo destino, fosse l’ultima osa che faccio, scusa amore..” pensò e così facendo, bacchetta in mano, mantello dell’invisibilità sulle spalle, si avviò lungo il buio corridoio. “Scusami Ron, scusami tanto”

Harry corse verso la guferia , in cima alla torre. Entrò di corsa nella grande stanza con il tetto a forma di cupola e guardò in alto alla ricerca di Edvige. La vide. Era appollaiata accanto ad un grosso fagiano marrone scuro. “Edvige, presto!” la chiamò e subito atterrò sulla sua spalla.
Il ragazzo prese un piccolo foglio dal tavolino su cui di solito gli studenti si apprestavano a scrivere le loro lettere e con la penna d’aquila che teneva sempre in tasca vi scarabocchiò velocemente qualcosa:
Prof Lupin, io so che non è prudente soprattutto ora che Silente non c’è più, ma io devo uscire dal castello, devo…aiutarla!!Raduni i membri dell’ordine, Voldemort non avrà scampo questa volta!!
E’ l’inizio della sua fine…faccia presto!Ci vediamo al quartier generale fra mezz’ora.

Harry
“Presto Edvige!Consegnala e vola più veloce che puoi..lui deve sapere, presto a costo della vita, va…Edvige va!” la civetta gli scoccò una leggera beccata sulla mano in segno di affetto e volò via decisa a recapitare il messaggio.
“E ora andiamo..non posso smaterializzarmi entro i confini di Hogwarts, mi basterà arrivare fino ad Hogsmead.”pensò Harry, dopodichè corse in camera e cercando di fare il minimo rumore prese la sua Firebolt appoggiata accanto alla finestra. Harry represse una risata, Ron, il suo fedele e impavido amico, era disteso sul letto a pancia in su, e russava così forte che nel raggio di un km chiunque non sarebbe riuscito a dormire!! Harry si chiese se fosse il caso di svegliare lui ed Hermione ma poi si disse che non era il caso di coinvolgere altre persone a lui care! Si catapultò fuori e in men che non si dica si ritrovò fuori dal grande portone d’ingresso, ma qualcosa attirò la sua attenzione. Harry si infilò svelto sotto il mantello dell’invisibilità e si accoccolò dietro una colonna. Sentì qualcuno parlare sottovoce, dei passi e oh si, quelle erano delle risa…chi poteva essere??Harry si voltò per caire chi fossero costoro, ma la scena che gli si presentò davanti era raccapricciante: una ventina, non almeno una trentina di Mangiamorte si avvicinavano minacciosi. Alcuni di loro confabulavano, altri si guardavano intorno. Harry riuscì a cogliere solo pochi brandelli della loro conversazione:
“Ora che il vecchio rimbambito è morto, sarà uno scherzo prendere possesso di Hogwars!!” disse uno di loro con voce maligna
“Si beh, diventerà un vero e proprio allevamento di mocciosi dediti alle arti oscure!” disse di rimando un altro di loro
Poi Harry riconobbe una voce strascicata alzarsi sopra le altre, la conosceva bene quella voce. Malfoy!Alla notizia che il padre di Draco, un anno prima, era fuggito da Azkaban Harry aveva provato un dolore immane…il sacrificio di Sirius non poteva essere stato vano…NO!
“Ma alcuni potremo ucciderli, io mi occupo di quei sudici mezzosangue che per clemenza di Silente sono qui…e poi toccherà ai Weasley!” disse Malfoy, tutti risero sommessamente.
“E poi c’è Potter…già Pot...”
Harry non scoprì mai quello che Malfoy stesse per dire, poiché improvvisamente qualcuno lo strattonò, lo prese per il braccio e lo trascinò dentro la scuola. Harry si voltò di scatto, reprimendo un urlo di eccitazione. Una ragazza da lunghi capelli sciolti lo fissava preoccupata, i lunghi tagli sul suo viso gocciolavano di sangue, ma lei sembra bella come al solito.
“Harry cosa diamine stai facendo qui?” gli chiese con voce ansimante
“Tu sei..” disse lui fissandola con i suoi lucenti occhi verdi
“Cosa?” sbottò lei
“Viva!!”
Ange sorrise sarcastica “Cosa pretendevi??”

Harry non riusciva a credere ai suoi occhi, la squadrò da capo a piedi come per assicurarsi che fosse veramente lei. Appena si rese conto della realtà fece per abbracciarla, ma subito si ritrasse.
“Cosa c’è Harry?” chiese lei incerta
“Dov’eri finita??Qui sta succedendo il finimondo…dobbiamo andare a Grimauld Place presto!!I membri dell’Ordine si stanno radunando là!”
La ragazza sgranò gli occhi. “Cosa?Ma Voldemort è la!!Oh mio Dio!”
“Cosa stai dicendo??”
“Ma non capisci?Ancora una volta Voldemort ha manovrato le nostre mosse…io sono riuscita a fuggire, ma lui è ancora la, mi sta aspettando anzi ci sta aspettando!”
“Ma perché sei tornata??”
“Per te Harry!!Qua fuori ci sono..”
“Mangiamorte si” disse con amarezza “Li ho visti!Ma cosa vogliono fare??”
“Ma non capisci Harry??Hogwarts è l’unico posto dove noi siamo protetti e se ne prendono possesso..”
“Sarà la fine..già, ma non se li annientiamo prima!” Harry affondò la mano nella tasca della veste ed estrasse la bacchetta, gli occhi gli si illuminarono.
“No, Harry no!!Non siamo in grado..”
“Invece si!” disse e poi aggiunse “E tu lo sai bene..di cosa hai paura??”
“Io??N..niente, è solo che..” Ange non potè finire la prese che in quel momento il grande portone del castello scricchiolò vistosamente, come se grandi massi venissero lanciati contro di essa.
“Oh, no cercano di entrare, ma a quanto pare il castello è protetto da più che qualche semplice magia..”
“Si ma non so quanto possa resistere!”
“Harry presto tu va a Grimauld Place!!Oramai Tonks, Lupin , Moody e gli altri saranno già li!!”
“Cosa?”
“Io mi occuperò del castello, avvertirò i professori!Insieme ce la faremo..dai muoviti Har…cosa c’è??” sul volto del ragazzo si dipinse un’espressione di stupore e di tristezza assieme.
“Ci dobbiamo separare?Di nuovo...non voglio perderti!”
Ange abbozzò un sorriso “Ma non succederà!!”
“E se succedesse?Tu non puoi esserne sicura..non..”
“Te lo prometto.” Disse la ragazza con voce spenta, poi alzò lo sguardo su Harry “Te lo prometto Potter!!”
Harry le prese una mano, e dopo un ultimo sguardo, Ange si precipitò verso le scale, diretta alla casa di Grifondoro, già incominciava a svegliare e ad allertare tutti, urlando per i corridoi. Sì sentì qualcuno gridare, porte sbattere, un vociferare confuso, la voce di Ange si allontanò sempre di più fino a scomparire. Harry prese la sua Firebolt e attraverso la finestra volò via, più veloce della luce, obbiettivo:Grimauld Place. La Seconda Guerra era iniziata, ma questa volta non era solo, tutti avrebbero combattuto, ma proprio questo lo spaventava di più: in quel tutti, c’era anche LEI.

di Jane Watson
 
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